L'uomo di Legno o "Muk Yan Chong"


 L'uomo di Legno o "Muk Yan Chong" nel Jeet Kune Do

L’uomo di legno o “Muk Yan Chong” è parte integrante del Jeet Kune Do.Noto anche come “Wooden Dummy”(in inglese),l’uomo è,come sanno tutti,originario del sistema Wing Chum Dui Kung Fu,la prima Arte Marziale che Bruce Lee imparò sotto la guida di Yip man,a Hong Kong.
Anche se,per essere più precisi,la prima Arte Marziale che Bruce praticò fu il Tai Chi Chuan con suo padre che ne era un appassionato praticante.
Sfortunatamente,la focosa natura del giovane Lee gli impedì di vedere le qualità marziali del sistema;decise così di cercare qualcosa di più aggressivo.Si crede che nel monastero Shaolin,esisteva un corridoio con diversi uomini di legno azionati meccanicamente,con lo scopo di mettere alla prova i monaci durante i passaggi di grado.Innanzitutto voglio subito precisare che il Chong del Wing Chun e quello del JKD sono alquanto differenti,non soltanto per gli aspetti tecnici,ma anche per la forma.Quando era ancora a Seattle,Bruce Lee si fece spedire un uomo di legno da Hong Kong per potersi allenare nei 108 movimenti che imparò a Hong Kong.
Dopo averlo fatto a pezzi,chiese al suo amico James Lee di fargliene uno su misura.Tenendo conto delle tecniche che avrebbe applicato ad esso,furono fatti alcuni cambi.Per prima cosa vennero aggiunti un collo e una testa,per potere eseguire diverse prese e persino degli strangolamenti.Venne reso anche più pratico,mettendolo su una pedana di legno per poterlo smontare, trasportarlo e metterlo in diversi posti più comodamente.Inoltre gli fu aggiunta una gamba asportabile che poteva essere di legno o di metallo.A Bruce piaceva l’idea di cambiarla a seconda del tipo di allenamento.Per quanto riguarda il numero di movimenti del Chong,bisogna dire che in principio l’allenamento con l’uomo originale di Wing Chun si basava sui 140 movimenti codificati da Yip Man.
Più tardi, quando cominciò ad impartire delle lezioni a Hong Kong,ridusse il numero a 108.Il motivo di questa scelta fu principalmente quella di eliminare le tecniche più lunghe e laboriose,in secondo luogo il 108 era era numero magico ed il preferito tra i praticanti di Feng Shui.   
Dopo alcuni anni Yip Man concluse che i 108 movimenti non includevano le parti più essenziali delle tecniche del Chong, così decise di portare le tecniche a 116 che si conoscono aggigiorno, dividendole in otto sezioni diverse.
Come abbiamo detto prima, l'uomo di legno del Jeet Kune Do non è diverso soltanto nella forma, ma anche nel "contenuto". Bruce Lee basandosi sull'idea originale dei 140 movimenti divisi in 10 sezioni (invece di 8), ed adattando i principi del Wing Chun, creò ciò che oggigiorno conosciamo come le 10 sezioni del Chong del Jun Fan Gung Fu.
Di chiara matrice Wing Chun, queste sezioni ci ricordano molto i 116  movimenti di Yip Man, ma il concetto è differente, come lo è il sistema Jun Fan con il sistema originale di Kung Fu.
Più tardi, Bruce Lee avrebba sviluppato i dieci "Set" del Jeet Kune Do, che a quel punto non avevano più nulla a che vedere con quelli del del Wing Chun, essendo molto più lunghi e complicati dei dieci del Jun Fan.
In principio furono creati 15 Set di Jeet Kune Do, ma siccome erano talmente lunghi e complicati, finirono per non essere insegnati, arrivando ai 10 che si conoscono oggi. 
I Set del Jeet kune Do furono tenuti segreti per diversi anni e persino oggi vengono insegnati soltanto a un gruppo scelto di allievi.
Ma torniamo alle qualità del lavoro del Chong ad al motivo per il quale era uno dei sistemi favoriti di allenamento di Bruce Lee.
Nonostante il Chong non potrà mai sostituire un compagno, bisogna però ammettere che esso resiste molto di più ed è un modo perfetto per allenare le tecniche del JKD, a contatto pieno, senza la paura di fare male al compagno. questo era un fatto molto importante per Bruce, difatti per le sue qualità superiori, aveva dei seri problemi per trovare dei compagni di allenamento che potessero resistergli, specialmente quando sferrava tutta la sua forza contro l'avversario.
Inoltre, l'allenamento con l'uomo di legno e un efficace metodo per indurire gli avambracci e le tibie e anche per per praticare le tecniche di presa, come il "Pak Sao". Inoltre si possono esercitare tutte le tecniche, come il colpo di rovescio "Gua Choi", i calci circolari  "O'o Tek", gli "stop Kicks" o "Jeet Tek" e tutti i tipi di combinazioni che sarebbero considerate come un sacrilegio per i classici praticanti del Wing Chun. 
Dopo aver appreso le dieci sezioni del Jun Fan e le 10 del Jeet Kune Do, l'ultima tappa dell'allenamento con l'uomo di legno consiste nella libera espressione, in cui il praticante applica tutte le tecniche che ha appreso, dando loro una propria "personalità", aggiungendo quelle sue e rifiutando quelle che non si adattano al suo modo di combattere. 
E' stato per questo che Don Inosanto consiglia di inserire delle sezioni personalizzate tecniche della Savate(o boxe francese), della Muay Thai e altre arti merziali che ogniuno di noi ha appreso.
L'uomo di legno è quindi un elemento che permette al praticante del Jeet Kune Do di fare evolvere l'arte, lavorando le tecniche a pieno contatto e sviluppando il senso o "timing"(tempismo nel portare un attacco) e della distanza che saranno d'aiuto nella pratica reale.
E' infatti comune tra la gente del Wing Chung che il Chong sia stato studiato per dare al praticante un certo "Feed Back", ovvero per trasmettergli le angolazioni corrette e il modo più efficace per eseguire le tecniche prese alle braccia del compagno, utilizzando dunque, non solo come strumento di allenamento, ma addirittura come maestro silenzioso.
Comcludiamo dicendo che il vostro allenamento, quindi l'applicazione delle tecniche dovranno essere semplici, pratiche ed efficaci. 

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Alcuni modelli di "Uomo di legno" realizzati in diverse tipologie. Tutte mantengono inalterate le caratteristiche fondamentali di questo attrezzo che Bruce Lee fece scoprire al mondo occidentale.
Vi mettiamo a disposizione alcuni documenti inediti sulle caratteristiche reali dell'uomo di legno o Muk Yan Chong, utilizzato da Bruce lee.