Il JEET KUNE DO

Per ragioni di sicurezza la vita, che non ha limiti, viane trasformata in qualcosa di morto, in un modello che ha dei limiti. Per capire il Jeet Kune Do, getta alle ortiche tutti gli schemi, tutti i modelli, tutti gli stili e lo stesso concetto di ciò che non è ideale nel jett Kune Do. Sai definire una situazione senza darle un nome? Definire dare un nome fa paura.
Vedere un situazione semplicemente come essa è, è difficile. Le nostre menti infatti sono molto complesse - mentre è facile insegnare una tecnica, insegnare un atteggiamento interiore è difficile.
Il Jeet Kune Do favorisce l'informalità(ciò che non ha una forma) per poter adottare tutte le forme, e non avendo un suo stile specifico può adottare tutti gli stili. Il JKD  si serve di tutti i metodi e non è condizionato da nessuno di essi, si serve di tutte le tecniche (o mezzi) che sono utili al suo corpo. Affronta il JKD con l'idea di dominare la volontà. Non penare di vincere o perdere, dimentica l'orgoglio e  la sofferenza. Se il tuo avversario ti scalfisce la pelle, maciullagli la carne e fratturagli le ossa; se ti spezza le ossa togligli la vita. Non pensare a salvarti, poni la tua vita ai suoi piedi. pensare all'esito del combattimento è un grosso errore; non pensare a come finirà, se con la vittoria o con la sconfitta. Lascia che la natura segua il suo corso e i tuoi strumenti colpiranno al momento giusto. Il JKD ci insegna a non guardare indietro. Una volta stabilita la rotta, non voltarti più. Per esso vita e morte sono la stessa cosa.
Il Jeet Kune Do  rifugge dal superficiale, penetra nel complesso, va al cuore del problema e ne individua i fattori chiave.    
Il Jeet Kune Do non gira attorno alle cose, non prende strade secondarie, va diritto allo scopo. La distanza più breve tra due punti è la semplicità. L'arte del JKD consiste nel semplificare. E' essere se stessi, è la realtà nella sua essenza; ed essenza significa libertà nel vero senso del termine; non lasciarti condizionare da vincoli, limitazioni, parzializazioni, complessità. Il JKD è illuminazione. E' uno stile di vita, significa possedere forza di volontà e controllo delle volontà, però deve essere illuminato dall'intuito. Mentre durante l'allenamento l'allievo deve essere attivo e più dinamico possibile, durante l'incontro esso dev'essere calmo e imperturbabile, deve sentirsi come se non si stesse svolgendo un evento drammatico. Deve comportarsi in modo normale, la sua espressione non deve cambiare, nulla deve rivelare che è impegnato in una lotta mortale. Gli strumenti, sue armi naturali, hanno il duplice scopo: 1) di distruggere l'avversario,annientamento di tutto ciò che ostacola la pace, la giustizia e l'umanità;2)di distruggere i tuoi impulsi dettati dall'istinto di autoconservazione, di distruggere tutto ciò che turba il tuo spirito; non di danneggiare l'avversario, ma di vincere la tua ansia, la tua collera a la tua follia. Il JKD si rivolge contro se stessoPugni e calci sono mezzi per uccidere l'ego. Rappresentano la forza dell'immediatezza intuitiva e istintiva, la quale - a differenza dell'intelletto e dell'io complesso - è monolitica e quindi perfetta. I pugni e i calci seguono la via diretta. Quando l'atleta ha il cuore puro e la mente libera i suoi strumenti partecipano in queste qualità e svolgono la loro funzione con la massima libertà. Gli strumenti sono i simboli dello spirito invisibile che governa la mente, il tronco e gli arti.
Vuota la tua coppa affinché possa essere riempita, per partecipare della totalità fa' il vuoto dentro di te.
La sostanziale assenza di una tecnica stereotipata rende liberi e totali. Sono ammessi tutti i movimenti e tutte le traiettorie (linee).
La non-interruzione come base è tipica delle funzioni umane. Fa parte della natura originaria dell'uomo. Quando funziona normalmente, il pensiero non si arresta; pensieri passati, presenti e futuri fluiscono ininterrottamente.
Assenza di pensiero, come dottrina, significa non lasciarsi coinvolgere nel processo ideativo, non lasciarsi influenzare dai fatti esterni, pensare e non pensare.
La sostanza del pensiero è la vera essenza, e il pensiero è la funzione della vera essenza. Pensare all'essenza, definirla col pensiero significa contaminarla, alterarla.Metti a fuoco la mente e mantienila vigile perché possa intuire immediatamente la verità, che è in ogni dove. Libera la mente da abitudini, processi ideativi restrittivi e dallo stesso pensiero ordinario.Gratta via tutta la sporcizia che il tuo essere ha accumulato e metti a nudo la realtà nella sua essenza o nella sua vera identità, il che corrisponde al concetto buddhista di vuoto.

L'arte del Jeet Kune Do consiste nel semplificare.

PRICIPI DEL JEET KUNE DO                   
1. Rigorosa economia strutturale nell'attacco e nella difesa (attacco: arti avanzati vivi/difesa: mani che trafiggono).
2. Armi versatili, calci e pugni sferrati "con arte senza arte", senza attenersi ai metodi, per evitare parzializazione
3. Ritmo spezzato, mezzo ritmo e ritmo intero o ritmo di trequarti (ritmo del JKD nell'attacco e nel contrattacco)
4. Allenamento coi pesi, allenamento scientifico supplementare e messa a punto completa
5. Movimenti diretti, il "movimento diretto del JKD" in attacchi e contrattacchi sferrati dalla posizione in cui si é(senza modificarla)
6. Tronco mobile e lavoro di gambe disinvolto
7. Materia morbida e tattiche di attacco imprevedibili
8. Corpo a corpo spietato:
a. abbattimento con astuzia
b. atterramento
c. presa stretta
d. immobilizzazione
9. Irrobustimento dell'intero organismo (allenamento totale e allenamento mediante contatto, su bersagli mobili)
10. "Armi" potenti rese aguzze dal continuo "affilamento"
11. Espressione individuale e non produzione di ma sa, vitalità non morta applicazione di regole classiche(comunicazione vera)
12. Oltre ai movimenti fisici, cura la 'continuità dell'io che si esprime'
13. To fa lì fa, non frammentarietà strutturale
14. Rilassamento e insieme potente penetrazione. Ma un rilassamento ricco di elasticità, di scatto, non un corpo fisicamente rilassato. E versatilità mentale
(interiore)
15. Flusso ininterrotto (movimenti rettilinei e curvi-in alto e in basso, verso destra e verso sinistra, passi laterali, oscillazione verticale e circolare del buste,
movimenti circolari con le mani)
16. Atteggiamento ben bilanciato durante il movimento, costantemente. Continuità fra massima tensione e massimo rilassamento.
Tratto dal libro"il Jeet Kune Do. Il libro segreto di Bruce Lee"